L’arte nella piastra Petri

Le piastre di Petri, i recipienti di vetro per le colture batteriche, si trovano in genere solo nei laboratori. Ma per Klari Reis, artista ed ex architetto, sono l’equivalente della tela di quadro. I fenomeni biologici osservati al microscopio per lei sono così affascinanti da ispirare la sua arte: e quale supporto migliore di una piastra di Petri per contenerne la rappresentazione?

Per dipingere nelle piastre di Petri, Klari Reis usa le stesse resine epossidiche che, mischiate al cemento, si usano anche per realizzare pavimenti. Quando il liquido resinoso, riscaldato, assume la consistenza dello sciroppo, ne applica da tre a cinque strati in una piastra di Petri, poi colora la sua opera con polveri e tinture industriali.

Klari Reis scoprì le piastre di Petri osservando al microscopio in che modo decine di campioni di sangue reagivano a una varietà di farmaci: i titoli dei primi cento dipinti ispirati alle sue osservazioni sono nomi di principi attivi. Klari ha iniziato dipigendo su tela, legno e alluminio il modo in cui le cellule si trasformano e si duplicano a seconda delle sostanze con cui vengono in contatto, per poi convertirsi alle piastre di Petri e realizzare opere sempre più astratte.

Quest’anno, la giovane artista riprende un progetto nato nel 2009, The daily dish: ogni giorno dell’anno, dal 1° gennaio al 31 dicembre, realizzare – e pubblicare sul suo blog – una nuova opera in una piastra di Petri.

Fonte: Le Scienze.