Nota Applicativa Bioaerosol N.3 – Linee Guida per la ricerca di muffe e lieviti nell’aria confinata

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Introduzione

La contaminazione da miceti nell’aria degli ambienti chiusi rappresenta un serio problema.

Alta umidità, ventilazione ridotta, ambienti angusti, incorretto uso del sistema di condizionamento facilitano la moltiplicazione di muffe e lieviti. Tutto questo è motivo di preoccupazione a causa di tutte le implicazioni per la salute dell’uomo e la contaminazione ed il deperimento di derrate, mangimi, foraggi, alimenti, prodotti caseari. L’inalazione di grandi concentrazioni di spore fungine può causare iper-sensitività e produrre reazioni allergiche e asmatiche nell’uomo. L’inalazione di spore contenenti micotossine può indurre sintomi normalmente associati alla “Sick building syndrome”. Inoltre pazienti affetti da AIDS e individui immuno-compromessi, come quelli in immunoterapia, sono molto suscettibili alla esposizione di taluni germi.

La contaminazione da miceti di alimenti, prodotti lattiero-caseari, mangimi, cereali, frutta difficilmente può essere eliminata, ma può essere considerevolmente limitata seguendo determinate precauzioni.

La prima precauzione è un programma periodico di monitoraggio dell’ambiente mediante adatta strumentazione.

• Materiale e metodo

• Campionatore microbiologico d’aria

• Piastre a contatto con terreno nutritivo adatto alla crescita dei miceti, come “Rose Bengal Agar” o “Malt Extract Agar”. La temperatura di incubazione è di 25/30° C ed il tempo di incubazione 3/5 giorni.

• Protocollo di campionamento

I campioni dovrebbero essere prelevati quando il sistema di ventilazione o di condizionamento operano normalmente.

All’inizio della settimana, le prime ore del mattino, possono essere il momento ideale se il condizionamento è stato spento durante il fine settimana.

I campioni d’aria dovrebbero essere prelevati in diversi punti dell’area considerata, inclusi i bocchettoni di uscita, a livello del piano di lavoro e dopo l’umidificatore dell’impianto centralizzato di climatizzazione. Campioni sono anche da prelevare all’esterno, in vicinanza delle prese d’aria. Non solo campioni d’aria, ma anche campioni di superfici dovrebbero essere prelevati con tampone sulla superficie di diffusori, pale dei ventilatori, condensatori, umidificatori. E’ così possibile risalire a possibili fonti di contaminazione.

Il volume d’aria da aspirare è in funzione del previsto livello di contaminazione.

Tutti i risultati devono essere riportati ad 1 m3 (= 1000 litri) di aria. Considerato che le muffe tendono a produrre colonie larghe, se si prevede un conteggio elevato superiore a 500 UFC/m3, è consigliabile aspirare 250/500 litri di aria ed impiegare piastre “maxi-agar contact” (Ø 84 mm). Il conteggio delle colonie sarà così facilitato.

• Interpretazione dei risultati

Uffici e locali pubblici

Miceti patogeni come Aspergillus fumigatus, Histoplasma, Criptococci non dovrebbero essere presenti nell’aria interna. La persistente presenza di miceti tossinogeni quali Stachybotris, Aspergillus, Penicillium, Fusarium necessita di una approfondita ricerca con immediata azione.

La presenza confermata di una o più specie fungine in percentuale significativa sui campioni prelevati all’interno e la non presenza sui campioni prelevati all’esterno, nelle stesse condizioni, è prova di una amplificazione micetica all’interno dei locali.

La normale popolazione micetica degli ambienti confinati è qualitativamente simile e quantitativamente più bassa dell’aria esterna.

Cladosporium, Alternaria, Basidiomiceti, Asporigeni non dovrebbero essere superiori a 50 UFC/ m3.

Sino a 150 UFC/m3 sono accettabili se si ha una mescolanza di specie simile a quanto campionato all’esterno.

In estate è accettabile un valore sino a 500 UFC/m3 se la specie predominante è Cladosporium.

Aziende agro-alimentari / casearie / magazzini frigoriferi

Non è possibile fornire standard di riferimento generali perchè i problemi non sono comuni e variano da azienda ad azienda. Ogni organizzazione dovrebbe approntare il proprio standard di riferimento basandosi sulla esperienza maturata in passato, sull’andamento stagionale, etc.

I risultati portati su grafico e raffrontati al proprio standard base possono essere impiegati con successo per il coinvolgimento attivo del personale.

• Riferimenti

Tedd Nathanson – Federal – Provincial – Working Group on Indoor Air Quality in the office environment.