Biocloud Search Engine

CAGLIARI – Dall’homo sapiens all’uomo degli anni Zero. Dagli eschimesi ai tuareg, tutti i geni dell’umanità a portata di medici e scienziati. In qualsiasi momento: senza doverli rintracciare in diverse biblioteche informatiche di settore.

Il lavoro di assemblaggio dei dati è stato realizzato da tre studenti sardi, Emanuele Pascariello, biologo, Fabrizio Loddo, informatico, e Gabriele Milia, dottorando in informatica. Coordinati da una docente, la professoressa Nicoletta Dessì, hanno creato il Google della genetica. Si chiama Biocloud Search Engine ed è un motore di ricerca che consente, inserendo ad esempio il nome di un gene, Serpina 3, di trovare tutte le informazioni e le correlazioni tra questo e gli altri geni.

Uno strumento importante per la medicina e laricerca, basti pensare agli studi sulla longevità. Ma è soltanto uno dei possibili utilizzi. L’applicazione è stata presentata oggi 5 marzo nella sede dell’Università di Cagliari nel corso dell’illustrazione finale dei progetti del primo master di secondo livello in bioinformatica istituito dall’ateneo del capoluogo in collaborazione con Regione, Crs4 e Sardegna Ricerche. Venti studenti hanno partecipato al corso: 440 ore di didattica e casi studio, 350 di tirocinio, 660 di studio individuale e 50 dedicate alla redazione del ‘project work’ finale anche con il contributo di università e istituti di ricerca italiani ed esteri.

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