Buoni consigli per riprendersi il tempo

Da quanto tempo non vi capita di rimanere per qualche giorno senza mezzi di comunicazione? Non solo l’accesso a Internet, sia chiaro. Senza giornali, tv, telefonino. Insomma, senza poter comunicare con nessuno se non con chi incontrate sul vostro cammino. Probabilmente sono anni che non vi capita di essere in una situazione del genere per più di ventiquattr’ore. E invece è per lo più così che vivevano i nostri bisnonni.

Nel volgere di tre o quattro generazioni, e in misura ancora più accentuata negli ultimi vent’anni, il nostro modo di vivere è cambiato radicalmente. E questa evoluzione della tecnologia e della società ha fatto sì che non siamo più padroni del nostro tempo. Tra cellulari, Internet e social network, è stata un’escalation a occuparci la giornata con ritmi sempre più serrati, e anche l’informazione ha assunto i contorni di uno spettacolo planetario in tempo reale. Al punto che persino telegiornali e quotidiani, che fino all’altro ieri erano il nostro più immediato contatto con il mondo, non riescono più a tenere il passo.

Così, non appena restiamo tagliati fuori per un giorno intero dal turbine di comunicazione che ci travolge, ci prende l’ansia. E il timore di rimanere esclusi anche solo per breve tempo dalla cerchia delle nostre relazioni diventa un tarlo angoscioso.

Fin qui, la cattiva notizia. Le buone sono più d’una. La prima è che non siamo certo i primi ad avvertire questo fastidioso, impetuoso incremento dei ritmi della vita. Ne era turbato Goethe all’inizio dell’Ottocento, quando la rivoluzione industriale stava compiendo appena i primi passi. Per non dire del Charlie Chaplin di Tempi moderni,

ingoiato dagli ingranaggi della catena di montaggio.

La seconda buona notizia è che non tutto è perduto: anche se ai giorni nostri la velocità ha assunto i contorni di un valore in sé, possiamo riappropriarci del tempo. Come? Qualche risposta la trovate nell’ampio dossier di questo numero, dedicato proprio alla nostra vita convulsa. Molto in sintesi, possiamo vincere questa piccola battaglia tornando ad apprezzare i benefici di una vita slow, esercitando la pazienza e tenendo a bada le frenesie quotidiane, sfruttando i vantaggi di un’esistenza iperconnessa ma aggirandone l’intrusività.

Appena possibile, spegnete il cellulare e andate a farvi una bella passeggiata nei boschi. Anzi, magari lasciatelo a casa, senza farvi inseguire da SMS, e-mail, notifiche dai vostri amici o dai vostri follower, messaggini di WhatsApp. Da domani siate voi ad andare sui social. Non lasciate che siano loro a venire da voi

Fonte: Le Scienze