Esiste la vita extraterrestre?

Quando si parla di vita extraterrestre, in genere ci si divide in due partiti: chi la esclude categoricamente e chi è sicuro della sua esistenza. Ma il dibattito è viziato da una prospettiva a posteriori dello sviluppo della vita sul nostro pianeta: in realtà non sappiamo nulla di cosa è potuto accadere in miliardi di altre galassie nel corso di miliardi di anni.

Questo post fa parte di una serie che approfondisce ed espande i temi affrontati dall’autore nel suo libro The Copernicus Complex, di prossima pubblicazione.
In genere, va così:
Domanda: “Siamo soli nell’universo?”
Risposta A): “No, assolutamente no. L’universo è enorme, noi non ne siamo al centro né siamo di importanza centrale; e sarebbe il massimo della vanità pensare che l’uomo o la Terra siano speciali o significativi”.
Risposta B): “Forse sì. Non è mai stata trovata una prova valida dell’esistenza di vita extraterrestre, e la nostra galassia è abbastanza vecchia perché eventuali civiltà intelligenti abbiano avuto il tempo di diffondersi ovunque”.

Ho perso il conto di quante volte ho avuto questa conversazione con scienziati, parenti, sconosciuti incontrati al bar e, una volta, in una boscosa collina norvegese, con una coppia di escursionisti un po’ sospetti che probabilmente avevano appena sepolto un cadavere da qualche parte… La cosa affascinante è che tendiamo tutti a parteggiare per l’una o per l’altra opzione, difendendola con grande calore. 

Ma ci sono alcuni aspetti su cui bisogna riflettere. Il “noi” della domanda è un termine ambiguo. Può essere usato sia per intendere “vita tecnologicamente intelligente” (come a noi umani moderni piace pensare di essere, per esempio) sia per intendere “melma”, nel senso della forma di vita microbica unicellulare che è, ed è sempre stata, la maggior parte della materia vivente sulla Terra.

Fonte: Le Scienze