I PADRI DELLA SCIENZA – Giulio Bizzozero (1846 – 1901)

Giulio Bizzozero (1846 – 1901)

Medico italiano ritenuto il padre dell’istologia italiana, nonché uno dei più significativi precursori della medicina preventiva. Laureato in medicina all’Università di Pavia nel 1866 (all’età di 20 anni), nel 1867 già insegnava patologia generale a Pavia ed era direttore del laboratorio di patologia sperimentale, appositamente creato per lui da Paolo Mantegazza.

Nel 1874 vinse il concorso per la cattedra di genio fra gli insegnanti all’Università di Torino che, sotto la successiva direzione da parte dello stesso Bizzozero, divenne uno dei centri europei più importanti per la medicina. In seguito egli fu direttore dell’Accademia militare (1898-1899), quindi membro del Consiglio Superiore della Sanità e di quello della Pubblica Istruzione. Nominato senatore, si batté in parlamento per la questione sociale e la sanità pubblica.

Tra i risultati di questo vigoroso impegno si possono contare, nella sola Torino, numerosi esempi di iniziative da lui promosse e realizzate: il laboratorio di igiene, la rete idrica e fognaria, l’ospedale Amedeo di Savoia per le malattie infettive, i bagni municipali. Intraprese inoltre numerose azioni di prevenzione e per la salute pubblica, in particolare contro la malaria e la tubercolosi.

Dal punto di vista scientifico, Bizzozero è ricordato per i suoi importanti studi di ematologia. L’anno prima di laurearsi aveva già dimostrato la funzione ematopoietica del midollo osseo e, nel 1881, comunicava all’Accademia di Medicina la sua più grande scoperta: le piastrine come terzo componente morfologico del sangue e la loro importanza nel processo della trombosi. Bizzozero è inoltre famoso per i suoi studi sulle capacità rigenerative dei tessuti, sulla struttura del connettivo, sull’origine infettiva della tubercolosi, sulla flogosi e per la sua descrizione del processo della fagocitosi.

Le opere più importanti prodotte da Bizzozero sono senz’altro il Corso di istologia normale ed il rivoluzionario Lezioni di patologia generale, in cui basa tale scienza su ricerche sperimentali e sull’osservazione al microscopio dei processi patologici. Suo inoltre, il Manuale di microscopia clinica, con aggiunte riguardanti l’uso del microscopio nella medicina legale, che fu stampato in cinque edizioni e tradotto in diverse lingue.