Indiscriminato omicidio di batteri?

Il diffondersi della resistenza agli anti-microbici nel mondo dei microrganismi ha spinto due ricercatori inglesi, Penn e Hilton, a fare alcune considerazioni che sono riportate nell’articolo “Is there a risk of bacterial overkilling in the kitchen?” di Microbiology Today.

“E’ ben noto che i microrganismi negli ultimi 50 anni si sono evoluti rapidamente a seguito dell’impiego su larga scala di antibiotici e sono diventati resistenti ai più comuni agenti. I loro geni resistenti si sono disseminati attraverso meccanismi più o meno conosciuti. Ciò che è avvenuto per gli antibiotici non si potrebbe verificare per disinfettanti ed antisettici?

Può essere pertanto allarmante constatare come l’uso indiscriminato di agenti antimicrobici per contrastare il rischio microbico sia oggi tanto reclamizzato e diffuso.    

Ai fenoli ed ipoclorito impiegati tradizionalmente si sono oggi aggiunti una miriade di altri agenti disinfettanti che vengono impiegati in varie forme (aerosol, fazzolettini impregnati, spugne, saponi, prodotti per l’igiene personale, etc.) e che generano condizioni di un continuo basso livello di esposizione di batteri agli agenti antimicrobici: sono esattamente queste le condizioni richieste per la selezione di meccanismi di resistenza! Molto di questo ”progresso” è comandato da fattori di profittabilità commerciale e la propaganda viene impiegata su larga scala  per aumentare l’interesse e la motivazione dei consumatori a fare largo uso di questi  prodotti. Mentre non ci sono dubbi che gli agenti  antibatterici possano ridurre la popolazione microbica presente su una superficie, esiste la evidenza che ciò possa ridurre l’incidenza delle malattie di origine alimentare? Se ciò è dimostrato, bene, ma se ciò non è, dovremmo fermare l’abuso di questi prodotti ed impiegarli dove essi sono realmente necessari.”