Nota Applicativa Sterilizzazione N.6 – Protocollo di installazione e collaudo dell’autoclave in laboratorio

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Fase 1: Trasferimento dell’autoclave nel laboratorio (se previsto)

Esaminare in anticipo il percorso e verificare che non vi siano impedimenti dovuti a scale, porte e corridoi troppo stretti. Qualora così fosse verificare la possibilità di superare tale ostacolo (rimozione cardini porta, utilizzo gatto delle scale) oppure pensare ad un percorso alternativo.

 

Fase 2: Posizionamento (se previsto)

Lo strumento dovrebbe essere posizionato in un locale separato dal laboratorio con accesso consentito al solo personale addetto.

Qualora ciò non fosse possibile, posizionare l’autoclave in una zona ben delimitata del laboratorio.

Verificare la presenza di una spina adeguata o un idoneo allacciamento a parete in prossimità dello strumento (per gli assorbimenti vedere la documentazione a corredo).

Durante il funzionamento l’autoclave produce della condensa. Per evitare di bagnare il pavimento è preferibile posizionare un recipiente di raccolta in vetro o in materiale pla­stico resistente al vapore.

 

Fase 3: Collegamento elettrico (se previsto)

Verificare la presenza di una spina adeguata o un idoneo allacciamento a parete in prossimità dello strumento (per gli assorbimenti vedere la documentazione a corredo).

 

Fase 4: Disimballo

Qualora l’autoclave non risulti disimballata provvedere al disimballo della stessa rimuovendo la pellicola tra­sparente che la avvolge. E’ normalmente compito del trasportatore posizionarla nel punto di utilizzo (dietro indicazioni del cliente) e rimuovere il bancale.

 

Fase 5: Verifica delle componenti e della documentazione

Verificare la presenza della cartella di accompagnamento che dovrebbe contenere:

• Manuale di istruzione

• Certificato di garanzia

• Alcune note applicative

 

Fase 6: Verifica dell’installazione e del funzionamento

Accendere l’autoclave. Verificare l’accensione del pulsante verde e l’attivazione del programmatore. La stam­pante (se presente) dovrebbe attivarsi.

 

Fase 7: Training operativo al personale

Illustrare le modalità di apertura e chiusura del coperchio dello strumento. Evidenziare la presenza del blocco di sicurezza. Verificare che ci sia sufficiente spazio dietro l’autoclave perché il coperchio si apra completa­mente e il blocco di sicurezza venga attivato.

Verificare come rimuovere la guarnizione in silicone per la manutenzione ordinaria. Non è necessario l’utilizzo di alcuno strumento.

Analizzare le opzioni del programmatore. Fare riferimento al manuale per le istruzioni:

• Programmazione dei cicli

• Menu

o Attivazione Stampante, verificare l’accensione  (solo se presente stampante)

o Regolazione dell’intervallo di stampa (solo se presente stampante)

o Stampa ultimo ciclo (solo se presente stampante)

o Partenza differita

o Modalità di calcolo F0 (se previsto)

o Contrasto LCD

o Lingua

o Data e ora

o Menù service. ATTENZIONE! Questo menù è SOLO per i tecnici e NON per gli operatori poiché con­tiene parametri di fabbrica.

 

Fase 8: Preparazione al ciclo

Riempire l’autoclave con acqua addolcita oppure distillata con un minimo contenuto salino. Può essere suf­ficiente aggiungere un bicchiere di acqua del rubinetto o un cucchiaio di sale. Fino a coprire interamente la resistenza ed il termostato. Qualora siano disponibili i cestelli verificare che l’acqua lambisca il fondo del cestello senza entrarvi.

Inserire i cestelli. Nei modelli con termosonda flessibile tenere la termosonda verso l’alto per evitare di tran­ciarla con il cestello.

 

Fase 9: Ciclo di collaudo

Selezionare il programma da far partire e premere il pulsante start. Tipicamente è sufficiente un ciclo a 121°C per 3’. Qualora il cliente abbia particolari esigenze effettuare un ciclo come sua indicazione. A meno che non sia stato concordato preventivamente, non è necessario eseguire una PQ.

Verificare che:

• Lo strumento raggiunga la temperatura impostata

• La pressione visualizzata sul manometro a 121°C sia di 1.08 bar (oppure 2.08 a 134°C)

• Alla fine del ciclo l’autoclave emetta un suono e che si accenda la spia verde (end cycle)

ATTENZIONE! Il pulsante STOP è un pulsante di emergenza, premendolo si interrompe il ciclo e si causa l’apertura completa dell’elet­trovalvola. È pertanto sconsigliabile premerlo a meno che non vi siano verificati problemi con il ciclo. Lo stesso si verifica qualora si spenga il pulsante di accensione generale.

 

Fase 10: Verifica dell’allarme

Verificare il funzionamento dell’allarme. Provare a far partire un ciclo lasciando il coperchio aperto. Verificare che:

• Il ciclo non parta

• Si accenda la spia rossa (Alarm) sul programmatore

• Sullo schermo LCD del programmatore appaia la dicitura allarme coperchio aperto

 

Fase 11: Compilazione del modulo di collaudo

Compilare in tutte le sue parti il modulo di collaudo e farlo firmare ad una persona del laboratorio. Sono disponibili quattro copie. Lasciare almeno una copia al cliente e riservare una copia ad International PBI.

 

Sicurezza

Apertura e chiusura

Di norma l’autoclave è dotata di un sistema di blocco del coperchio in posizione aperta. Questo serve per evitare che esso cada sulle mani dell’operatore nelle operazioni di carico/scarico. Accertarsi sempre che il blocco sia funzionante.

A ciclo avvenuto, lo strumento va aperto solamente quando la temperatura è al di sotto dei 70°C e soprattutto quando non vi è nes­suna pressione residua in camera. Di norma le autoclavi sono dotate di dispositivi di sicurezza per impedirne l’apertura accidentale. In questi casi NON forzare in ALCUN caso l’apertura dello strumento.

Inoltre molti dei dispositivi di sicurezza sono dipendenti dalla rete elettrica. È assolutamente sconsigliato quindi aprire l’autoclave quando essa è spenta.

 

Dispositivi di Protezione Individuale (D.P.I)

L’autoclave è uno strumento sicuro. I vari dispositivi di sicurezza ne impediscono infatti l’apertura accidentale. Tuttavia spesso il carico sterilizzato subisce degli shock termici che possono causarne la rottura nel momento dell’apertura, seppur in rarissimi casi.

Pertanto devono essere messi a disposizione degli operatori i seguenti DPI:

• Guanti anticalore

• temperatura sia al di sotto degli 70°C, prima di aprire l’autoclave.

Qualora non vi sia una termosonda flessibile, considerare sempre almeno una differenza di temperatura di 20°C tra la temperatura della camera e quella del campione. Quindi lo strumento andrebbe aperto a 50°C e non più a 70°C.

Schermo protettivo in materiale resistente al calore (es: policarbonato)

 

Sterilizzazione dei liquidi

Bisogna sempre tener presente che le soluzioni liquide sterilizzate sono dotate di capacità termica superiore rispetto al vapore in camera. Pertanto essi sono sempre “un passo indietro” rispetto alla temperatura misurata in camera. Questo è tanto più vero quanto più il liquido risulta viscoso oppure in grosse bottiglie piene.

Bisogna quindi sempre tener presente che, qualora lo strumento si trovi ad una temperatura al di sotto dei 100°C, il liquido al suo interno potrebbe essere ancora ben al di sopra di tale temperatura. In questi casi, qualora lo strumento venisse aperto, il liquido (che è ancora al di sopra del suo punto di ebollizione) potrebbe fuoriuscire dal suo contenitore in maniera turbolenta e quindi andare a sporcare l’interno della camera oppure, in casi più gravi, schizzare sull’operatore. Qualora il contenitore fosse chiuso, questa brusca differenza di pressione tra interno della beuta e l’esterno potrebbe causare in questo caso l’esplosione del contenitore e di conse­guenza del carico, specialmente se il contenitore in questione risultasse danneggiato in qualche modo ad esempio da piccole crepe.

E’ suggeribile quindi, in caso si sterilizzazione di carichi liquidi, disporre di una termosonda flessibile da inserire nel carico (o in un recipiente riempito con un liquido equivalente).