Scelta di indumenti per la protezione da agenti biologici

Gli indumenti di protezione per chi lavora in un ambiente a rischio biologico devono essere scelti, previa valutazione del rischio, in considerazione della specifica attività espletata.   La caratteristica fondamentale è quella di tutelare l’operatore dal contatto cutaneo con l’agente che determina il rischio di esposizione. Le “Linee Guida per la scelta e l’impiego di indumenti per la protezione da agenti biologici” pubblicati dal Dipartimento Igiene del Lavoro dell’ISPESL forniscono chiarimenti in proposito.

“La foggia dell’indumento deve essere tale da assicurare la protezione delle parti anatomiche esposte che possono comprendere la base del collo, il busto, le braccia, le gambe. I camici devono avere lunghezza almeno al di sotto del ginocchio. L’indumento deve essere realizzato con maniche lunghe le cui estremità devono aderire ai polsi per impedire l’esposizione della parte interna delle braccia. Tali indumenti possono consistere in camici con maniche lunghe, completo giacca-pantaloni, tuta intera. Qualsiasi indumento deve assicurare sempre una adeguata protezione lungo le parti di chiusura. Gli indumenti devono essere indossati per tutto il tempo in cui permane il rischio di esposizione. Nel caso di agenti biologici del gruppo 3 e 4 le parti di chiusura devono essere posizionate sul retro e nel caso del gruppo 4 la tuta è indispensabile. Qualora la conformazione dell’indumento evidenzi particolari problematiche di traspirazione, devono essere indicati i tempi massimi di utilizzo. Gli indumenti devono adattarsi alle particolarità delle situazioni operative, tenere conto della morfologia dell’utilizzatore, garantire il confort durante il periodo di impiego, tenendo conto dei fattori ambientali, dei movimenti da compiere, delle posizioni da assumere e delle manovre da effettuare. Apposite procedure aziendali devono stabilire le modalità di conservazione, decontaminazione, smaltimento.”