Sterilizzazione a vapore – Monitoraggio fisico, chimico, biologico

L’autoclave, durante il suo normale funzionamento, è controllata da strumenti fisici ed elettronici che sono parte integrante dell’autoclave stessa. E’ però indispensabile tenerne sotto controllo il buon funzionamento al fine di accertare l’effettivo raggiungimento della sterilizzazione in accordo alla Buona Prassi di Laboratorio. Per ottenere questo scopo si deve adottare un sistematico monitoraggio impiegando sistemi di controllo fisici, chimici, biologici con indicatori specifici.

I risultati che si ottengono dai tre diversi procedimenti non sono sovrapponibili, ma complementari e pertanto sono tutti necessari.

-Monitoraggio fisico

Include il classico test di Bowie-Dick per valutare la capacità di penetrazione del vapore e la rimozione dall’aria nei corpi porosi. Si utilizza un “pacco prova” conforme alla Normativa BS 7720. Al termine del ciclo di sterilizzazione, si estrae il pacco dalla camera di sterilizzazione e si verifica se il colore del foglio centrale dotato di indicatore chimico sia virato in modo omogeneo. Questo test deve essere eseguito ad intervalli regolari ed i risultati registrati su apposite schede da conservare.

-Monitoraggio chimico

Esso sfrutta le proprietà di sostanze coloranti capaci di virare di colore se sono esposte al calore ed alla pressione adeguati. Gli “integratori” sono dispositivi che interagiscono con tutti i parametri del ciclo di sterilizzazione. Il monitoraggio chimico non ha lo scopo di valutare l’andamento del processo di sterilizzazione, ma di dimostrare, a ciclo ultimato, che il prodotto è stato sottoposto ad un ciclo di sterilizzazione (ma che non necessariamente è sterile). In pratica serve per evidenziare e separare i prodotti già autoclavati, da quelli non ancora introdotti in autoclave o per evidenziare trattamenti di sterilizzazione abortiti. L’indicatore chimico dovrebbe essere applicato a tutto il materiale che si intende sottoporre a trattamento di sterilizzazione.

-Monitoraggio biologico

Si esegue mediante indicatori biologici (spore di microrganismi particolarmente resistenti al processo di sterilizzazione). Questo monitoraggio ha lo scopo di verificare l’effettiva adeguatezza del processo di sterilizzazione nella disattivazione microbica. Il test si presenta sottoforma di fiale che devono essere inserite nella camera di sterilizzazione e nel “carico” da sterilizzare. Al termine del ciclo la fiala viene trasferita in incubatore per facilitare la moltiplicazione dei microrganismi eventualmente sopravissuti. La presenza di sopravvivenza è visualizzata dal viraggio di colore della fiala a seguito del metabolismo dei microrganismi. Il viraggio di colore è pertanto indicazione di incorretto trattamento di sterilizzazione.

Roberto Ligugnana