Sul Tamigi: canottaggio mitico e un salame

Come per un architetto che deve rinunciare alla realizzazione di un proprio progetto, non c’è peggior frustrazione per un atleta che quella causata dall’impossibilità di partecipare ad una gara, progettata da tempo, sognata istante per istante come una successione di immagini, fissate nella propria mente, e protette da un privatissimo copyright. Sabato scorso i canottieri del Cus avrebbero dovuto difendere la vittoria, ottenuta nel 2012 nella categoria pesi leggeri, nella regata Head of the River Race (HORR). Su Londra, nel fine settimana, infuriava una bufera di vento e neve che ha costretto gli organizzatori ad annullare, per motivi di sicurezza, la regata. Era già previsto, dopo la disputa della HORR, un allenamento dei nostri canottieri con l’equipaggio di Cambridge che domenica prossima disputerà la Boat Race contro Oxford: la regata più famosa al mondo (speriamo nella diretta RAI). Venerdì sera, quando i nostri si aggiravano nella hall dell’albergo ormai convinti di dovere fare solo i turisti, è arrivata la telefonata dell’allenatore di Cambridge: “Ragazzi, noi ci alleniamo lo stesso; venite con noi?” Non ci sembrava vero. Ma perché hanno chiesto proprio a noi, di Pavia; non potevano invitare qualche blasonato rowing club di Londra o qualche college amico di Cambridge, oppure qualche equipaggio straniero già presente a Londra? Immaginate di giocare una partita a tennis con Roger Federer, o fare una corsa con Usain Bolt: noi di Pavia dovevamo fare gli sparring partners di un mito del canottaggio. In pratica dovevamo simulare la Boat Race con Cambridge. Il Toio, il nostro allenatore, ha seguito l’allenamento dalla barca a motore, con gli occhi lacrimanti per il vento e il gelo – dice lui. Punta a punta, alla partenza, Cambridge non si avvantaggiava. Testa a testa e i remi che si intrecciavano pericolosamente, come in una gara vera, senza esclusione di colpi. A Putney Bridge, alla fine della regata, chi è arrivato primo? Cambridge, con una barca di vantaggio: ma cosa importa? L’allenatore di Cambridge ha detto: “Quest’anno non abbiamo mai incontrato un equipaggio così forte!” Per i nostri canottieri è stato un allenamento che vale una laurea Honoris Causa. Chiedo al Toio se ha visto Richard Pryce-Jones, il segretario esecutivo di Cambridge. “Sì, l’ho visto. Gli ho detto che avevo un salame di Romagnese per lui.”  “Fantastic!”, ha risposto. Noi siamo tornati a Pavia con una nuova storia da raccontare: quella che si è svolta sul Tamigi, per sei chilometri, con la nostra barca punta a punta con un mito. Richard invece è tornato a Cambridge con un salame di Romagnese. Ditemi se è poco!

Testo: Cesare Dacarro