Un corpo leggero e consapevole.

Ognuno di noi sogna di muoversi con leggerezza e facilità. Purtroppo lo stile di vita che conduciamo sembra vanificare questo desiderio: nel caos delle grandi città ci muoviamo frettolosamente sotto il peso dei nostri pensieri, bloccando respirazione e movimento naturale. L’attenzione posta al tablet o allo smartphone, sembra allontanarci dal contatto interno e consapevole con noi stessi auspicabile per una vita sana: la mente, in continuo lavorio, perde la connessione con il corpo che, trascurato in ogni azione, è trascinato con fatica, anche se sembriamo sempre di corsa.

Non riusciamo a gestire il peso della nostra testa e ci muoviamo non curanti di quel che ci accade: quando qualche articolazione ci segnala la sua presenza con dolore, allora “sentiamo” di avere un corpo.

La nostra postura contrasta con quella elegante delle donne Masai, protese verso l’alto nonostante le grosse ceste trasportate sulla testa. Particolare attenzione è diretta all’allineamento funzionale della colonna per organizzare la spinta verso l’alto, necessaria a contrastare la forza di gravità e a gestire il carico esterno.

La nostra colonna di cittadini prevalentemente sedentari non funziona in modo differente. La maggior parte delle persone, tuttavia, lamenta dolori alla colonna vertebrale che tendono a cronicizzare e la spesa sanitaria per curare il mal di schiena, incide in modo rilevante nelle casse pubbliche e private.

Ogni movimento del nostro corpo richiede una buona organizzazione della colonna vertebrale.

L’allineamento delle 33 vertebre che la compongono, è importante per il corretto funzionamento dei nervi spinali, che portano nutrimento e stimolo agli organi interni, ai muscoli e alle articolazioni di tutto il corpo. Ciò non significa che la nostra colonna debba essere diritta come un bastone, ma piuttosto sensibile per mantenere la mobilità delle sue curvature contrapposte.

Le quattro curve, due cifosi e due lordosi, hanno il compito di ammortizzare gli urti, ma anche quello di scaricare il peso della testa e della forza di gravità attraverso lo scheletro, al suolo. Tale struttura permette movimenti tridimensionali: possiamo fletterci in avanti e lateralmente ruotando, lungo tre piani di spostamento. Allo stesso tempo la struttura ossea fornisce un’impalcatura stabile cui si attaccano muscoli e tessuto connettivo.

Nell’equilibrio fra stabilità e mobilità si trova il benessere della nostra colonna vertebrale.

Spesso si crede che per assumere una corretta posizione si debba stare diritti, fermi. Quante volte lo abbiamo sentito ripetere dai genitori o a scuola dalle maestre? Come se bastasse dire “stai dritto!” oppure “pancia in dentro!”, per evitare problemi posturali. Imposizioni di questo tipo non fanno altro che incoraggiare maggior tensione, diminuendo flessibilità e spontaneità.

Il trasferimento del peso del cranio, che in un adulto pesa tra i sette e i dieci chilogrammi, è fondamentale alla colonna vertebrale per l’allineamento posturale. La schiena organizza così le sue curvature, in equilibrio tra stabilità e mobilità.

Il nostro scheletro assile (formato da cranio e colonna) tende verso l’alto alla ricerca della leggerezza opponendosi alla forza di gravità che, con la sua costante azione, tende a schiacciarne il peso verso il basso. In questo è aiutato dallo scheletro appendicolare (bacino e arti inferiori) che ha funzione di sostenere il peso del corpo e di spingere attraverso il suolo. Le due forze lavorano in sinergia: in questo rapporto tra compressione e allungamento si trova la naturale leggerezza del nostro corpo.

Immaginando di portare un peso sulla testa, iniziamo a organizzare il nostro scheletro in modo che la colonna si allunghi verso l’alto. Per poterlo fare abbiamo bisogno di spingere verso il basso e di sentire che le forze allineano le nostre articolazioni. In tutto ciò è importante l’azione dei piedi che, invece di venire spostati dalle gambe, imprimono propulsione e sostegno al movimento.

Se prestiamo attenzione a come ci muoviamo, dedicando attenzione alle sensazioni interne, il sistema nervoso potrà inviarci importanti segnali circa la nostra posizione nello spazio, il nostro orientamento.

La leggerezza è dunque la nostra condizione naturale, connessa alla neutralità dello scheletro ma con i piedi saldi a terra.

Abbiamo un’idea limitata dell’utilizzo pratico della nostra colonna, che col tempo riduce le azioni disponibili: il vocabolario motorio si assottiglia e i pochi movimenti dall’auto alla poltrona di casa, diventano rigidi e goffi. Con effetti sugli organi interni e sulla salute in generale.

Per ripristinare una buona postura è importante recuperare quei movimenti semplici e fluidi limitati dalla vita sedentaria e che caratterizzano lo sviluppo del bambino e ci appartengono per trasmissione filogenetica. L’uomo si è evoluto migliorando l’uso del proprio corpo rendendolo, in milioni di anni, economico, efficiente, armonico e forte. Questo è il nostro patrimonio genetico e il miglioramento della specie rimane il nostro compito.

Per imparare ad apprezzare le sue caratteristiche di forza e flessibilità per ripristinare la salute di tutto il corpo può essere utile conoscere il Metodo Feldenkrais, una ginnastica intelligente per sviluppare flessibilità, resistenza e migliore coordinazione: insegnato sia nella forma individuale di Integrazione Funzionale dalle mani dell’insegnante che di gruppo, Consapevolezza Attraverso il Movimento, guidato dalla voce dello stesso a esplorare movimenti funzionali riducendo lo sforzo.

La ricerca di riduzione della tensione che caratterizza questi movimenti in parte presi anche dallo Yoga, permette di ritrovare un corpo organizzato che si muove con il minimo sforzo e la massima efficienza, eliminando automatismi, limitazioni funzionali, blocchi psichici e dolori fisici. 

Praticandolo migliorano: coordinazione, tono muscolare, processi psicomotori e fisiologici. Il dolore e la tensione muscolare riducono. Grazie alla sollecitazione dei muscoli posturali profondi anche una semplice camminata diventa un vero e proprio allenamento e ogni azione quotidiana un gesto elegante. Può essere utile per tutte quelle persone che soffrono di dolori ricorrenti ai muscoli e alle articolazioni, tensione cronica alla schiena, artrosi e traumi muscolari ma anche per ripristinare o stimolare i movimenti in soggetti colpiti da ictus e da paresi. Recuperare i movimenti funzionali della colonna vertebrale permette di attenuare cervicalgie, dorsalgie, lombalgie, sciatica, fino a risolvere completamente.

Chiunque può trovare giovamento dalla pratica del metodo, a tutte le età, anche solo per migliorare la postura, migliorare la funzione respiratoria e cardiaca, la circolazione sanguigna e ritrovare un benessere generale. Tutto questo ha un effetto sull’aspetto in generale e ci si sente più giovani. E’ utilizzato da atleti e ballerini per migliorare gesti specifici e consapevolezza. Gli attori lo utilizzano per esplorare l’espressività corporea, i musicisti per prevenire tensioni e dolori derivanti da posizioni viziate, relative all’uso del proprio strumento.

Frutto del lavoro e degli studi di Moshe Feldenkrais (1904-1984), ingegnere e fisico di origine israeliana, cintura nera di Judo, esperto di anatomia e biomeccanica, il metodo da lui sviluppato è un lavoro indispensabile per chi vuole recuperare e migliorare le proprie naturali abilità di movimento.  

Il Metodo Feldenkrais si basa sulla relazione tra movimento e pensiero: è una sofisticata forma di educazione senso-motoria che agisce con il sistema nervoso per migliorare le funzioni del corpo e aumentare la comodità. In qualsiasi momento della vita è possibile imparare, conoscere e migliorare attraverso il movimento.
Maria Luisa Tettamanzi, vive e lavora a Milano presso lo Studio Cerati in via Andrea Verga 3 e l’Harbour Club Milano. E’ laureata in Scienze Motorie presso l’Università Cattolica di Milano, insegnante diplomata di Metodo Feldenkrais dal 2000.

Per informazioni riguardo seminari, lezioni individuali e di gruppo:

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